Diario e approfondimenti di un'azienda agricola progettata in Permacultura
Diario e approfondimenti di un'azienda agricola progettata in Permacultura


Il suolo: dove comincia l'alimentazione

Il suolo: dove comincia l'alimentazione

Il suolo: dove comincia l'alimentazione

I dati parlano chiarissimo, il cibo che coltiviamo in modo “convenzionale” è depauperato di sostanze nutritive fondamentali per l’uomo fino al 50%.

 "Il suolo: dove comincia l'alimentazione"

Questo è uno degli ultimi slogan della FAO mirati a sensibilizzare consumatori e agricoltori sull’importanza di un’agricoltura sostenibile, che si riflette in modo immediato sulla salute umana tramite il cibo.

Quando parliamo di agricoltura convenzionale (su questo termine ci torniamo in qualche articolo futuro), ne individuiamo 5 caratteristiche fondamentali:

  • abbondanti irrigazioni
  • semi selezionati geneticamente
  • pesanti lavorazioni del suolo, arature, fresature etc.
  • utilizzo di pesticidi
  • utilizzo di fertilizzanti

Insomma, prendiamo un cavolo o un qualsiasi ortaggio, lo analizziamo, confrontiamo con i dati degli ultimi 70 anni e scopriamo di aver perso quasi il 50% di fibre, vitamine, fosforo, magnesio, ferro, proteine e altri.

Che figo il progresso!

La conseguenza è che ci ammaliamo di più, si stimano 2 miliardi di persone sofferenti per la mancanza di uno o più micronutrienti nell’alimentazione.

C’è chi storce ancora il naso quando parliamo di alimentazione e salute, allora è giusto menzionare anche il dio denaro, che spenderemo di più, in ulteriore cibo compensatorio, supplementi (vitamine etc) o in malattie e le enormi spese che ne può causare un male cronico.

Ora che abbiamo visto le cose da una ignorante prospettiva personale e individuale, propria dell’ideologia borghese (oggi va di moda chiamarla neoliberista), passiamo ad una visione che ci auguriamo sia del mondo nuovo, cioè una visione eco-sistemica e complessiva.

Provando quindi ad assumerci la responsabilità delle nostre azioni, non solo per le conseguenze personali, ma di tutti gli elementi che vengono condizionati dalle azioni, lo sguardo va immediatamente al suolo, nel posto in cui coltiviamo il cibo che poi mangiamo.

Sappiamo che il tipo di agricoltura che abbiamo chiamato “convenzionale” genera un disastro in termini di salute del suolo, deteriorandolo fino a renderlo sterile, inquinando le falde acquifere, favorendo il dilavamento. L’agricoltura moderna spezza i cicli vitali dell’acqua, del carbonio, del fosforo.

 Un disastro.

A questo punto dovrebbe scattare la disperazione, “oddio, ma se non possiamo coltivare così, non potremo mai sfamare tutta l’umanità!”. Falso. Keep calm.

Sappiamo, senza nessun dubbio, come coltivare in modo “rigenerativo” oltre che “sostenibile”, conosciamo le minime lavorazioni, sappiamo coltivare senza aratura, conosciamo gli effetti delle rotazioni, delle coltivazioni di copertura, sappiamo gestire l’acqua, aumentare la sostanza organica in poco tempo, conosciamo i sistemi agroforestali, sappiamo massimizzare le produzioni, diminuendo i costi, migliorando la qualità dei prodotti.

Contadini e custodi della terra in tutto il mondo stanno sperimentando queste tecniche da decenni, il cambiamento è pronto a diventare cambio di paradigma, dipende solo da noi, noi tutti.

È l’ora di agire, è il momento di assumerci le nostre responsabilità, è il momento di uscire dall’ideologia dell’individualismo e di riconnetterci alla nostra terra, da cui veniamo e a cui torneremo.  

Pubblicato: mercoledì 14 dicembre 2022