Diario e approfondimenti di un'azienda agricola progettata in Permacultura
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Sulla tragedia dell'olio e del "si è sempre fatto così"

Sulla tragedia dell'olio e del "si è sempre fatto così"

Sulla tragedia dell'olio e del "si è sempre fatto così"

In Italia abbiamo circa 1 milione di ettari di superficie ad olivi.
Quasi la totalità di queste coltivazioni si realizza sotto i 2 ettari, quindi in una scala produttiva medio-piccola.


La provincia di Frosinone si attesta tra le ultime in Italia nel rapporto tra superficie coltivata e imprese agricole.

Sono sempre di più gli oliveti abbandonati e al cambio generazionale assisteremo ad un ulteriore tracollo di questa coltivazione.

Noi non parleremo delle possibilità della filiera, della competizione con Spagna, Tunisia e Grecia, delle possibilità di allargare (anzi salvare) l'indotto.
Adesso non ci interessa affrontare questo punto di vista, anche se risulta istintiva la comprensione di come potrebbe essere una boccata d'aria per tutte le aree rurali, destinate all'abbandono.

Potremmo prendere in considerazione la proposta delle grandi associazioni di settore che propongono gli impianti intensivi, caratteristici della Spagna, ma questo tipo di agricoltura non si sposa con le piccole-medie produzioni, né con i nostri territori, spesso impervi e scomodi.

La loro proposta non parla a noi piccoli agricoltori, è miope, è frutto di una mentalità arcaica che usa la parola “progresso” come il peggior politico demagogo.
Come se non bastasse sappiamo che impianti intensivi sono estremamente dannosi per le piante, sappiamo dai dati che non è un metodo di coltivazione efficace.

Fuffa, se non truffa a tutti gli effetti.

Viene la voglia di affidarsi al caro vecchio contadino, alle sue pratiche che si ripetono anno dopo anno.
E allora su con le scale, ci arrampichiamo sulle piante, perdiamo da 20 a 60 minuti per potare una pianta, raccogliamo in modo ancor più dispendioso, non sappiamo da dove arrivano le principali malattie, non sappiamo riconoscere un olio di qualità, rischiamo infortuni in ogni fase di lavorazione, effettuiamo lavorazioni inutili e dannose al suolo, appicchiamo fuochi etc etc.

E poi ci stupiamo che i giovani non vogliano continuare questa pratica?

Esiste, per fortuna, un’altra proposta da valutare. Questa viene da decenni si studi, ricerche e sperimentazioni in campo, mirate ai piccoli e medi coltivatori, considerando la morfologia dei nostri terreni.

Ci propongono una forma di allevamento, ma ci “educano” all’olivicoltura, alla conoscenza della pianta e del suolo, alla necessità di avere un terreno fertile.

Mario Santopadre e Luca Pupparo , dalla Scuola Potatura Olivo, ci regaleranno due ore del loro tempo, per darci i primi consigli utili ad ottimizzare le nostre coltivazioni.

Invitiamo tutti gli agricoltori di Pastena e dintorni ad approfittare di questa generosità, poiché se l’incontro avrà successo, potremmo replicare l’evento 2-3 volte durante l’anno, approfondendo ogni fase lavorativa.

Per migliorare il nostro lavoro dobbiamo solo approcciare alle informazioni che ci verranno date senza pregiudizi, confidando nella ricerca e nell'esperienza di chi sta facendo di tutto per salvare questa coltivazione millenaria, patrimonio delle nostre terre e della nostra cultura.

Ringraziamo il Comune di Pastena e la Pro Loco Pastena per aver accolto con entusiasmo l'iniziativa.

Link all'evento

Pubblicato: lunedì 27 marzo 2023